Lombalgia e Lombosciatalgia: come riconoscerle?

La lombalgia o mal di schiena è un dolore molto comune ed è la principale causa di disabilità a lungo termine in tutto il Mondo. Nella maggior parte dei casi è un dolore episodico che si manifesta con periodi brevi di qualche giorno o alcune settimane.

Spesso gli episodi acuti di dolore lombare sono causati da sforzi, traumi e posture alterate, che provocano tensione e rigidità delle strutture collegate alla colonna vertebrale.

Le cause possono essere:

  • Meccaniche: quando ad esempio il soggetto compie un movimento errato  e avverte un dolore violento e un’impotenza funzionale, che comporta a una marcata contrattura ed a un’intensa dolorabilità alla digitopressione dei muscoli paravertebrali lombari. Oppure quando il soggetto avverte dolore dopo aver mantenuto a lungo una certa posizione obbligata acquistando così una postura scorretta (lavoro al computer, guida prolungata ecc).
  • Non meccaniche: la causa del dolore deriva da problematiche di tipo neoplastico, infettivo, reumatologico o infiammatorio a carico del rachide (colonna vertebrale).
  • Extra-vertebrali: il dolore riferito alla schiena può dipendere da patologie che non hanno nulla a che fare con il rachide e possono essere coinvolte patologie gastro-intestinali, renali, ginecologiche, urologiche e vascolari.

La lombalgia se trascurata o non trattata nei casi più complessi può trasformarsi in:

  • Lombosciatalgia: ovvero quando la lombalgia colpisce la regione lombare e sacrale, qualora si irradi sul gluteo e l’arto inferiore, nella parte posteriore della coscia, viene appunto denominata lombosciatalgia a causa dell’interessamento patologico del nervo sciatico. Il termine indica solamente il distretto corporeo in cui si manifesta il dolore, ma non ne indica la causa. Infatti riconoscere l’origine del disturbo è molto difficile, nella maggioranza dei casi la lombosciatalgia è dovuta a una presenza di una protrusione o un’ernia del disco intervertebrale.
  • Lombocruralgia: caratterizzata invece da un dolore al rachide che si irradia sulla superficie anteriore e o interna della coscia. L’insorgenza può essere acuta o lentamente progressiva e la causa primaria è un conflitto disco-radicolare a carico delle vertebre L2-L4 (prime vertebre lombari che determina una sofferenza delle radici del nervo crurale.

Nei casi più gravi al dolore possono aggregarsi altri sintomi, indice di sofferenza nervosa, quali formicolii, sensazione di intorpidimento, ipo-anestesia di specifiche superfici cutanee e ipostenia (debolezza) dei muscoli innervati dal nervo interessato dalla patologia.

Il dolore alla colonna può essere anche dovuto all’eccessiva tensione dei muscoli alimentata dallo stress meccanico e psicologico, generalmente si riscontra mancanza di tono muscolare (ipotono) della muscolatura addominale, dorsale; lombare; glutea e del pavimento pelvico. Il sovrappeso e la mancanza di movimento aggravano lo stato di salute.

Per questo è molto importante la terapia da seguire, bisogna innanzitutto rivolgersi al medico di assistenza primaria (medico di famiglia) che dopo aver diagnosticato la problematica deciderà la cura opportuna, oppure se necessario affidarsi ad uno specialista (medico fisiatra; medico reumatologo; fisioterapista; massofisioterapista; posturologo ecc.).

Per questo motivo è importante proseguire anche dopo la terapia consigliata dal medico, basilare è il non limitarsi alla immediata soluzione farmacologica dei sintomi, ma affidarsi ad una seria prevenzione fisioterapica/ginnastica medica al fine d’evitare successive ricadute.